Agriturismo Italia

Fattoria biologica, ristorante, caseificio, macelleria aziendale

SOLO i mangimi che abbiamo coltivato noi

Agriturismo Siracusa: coltiviamo personalmente i mangimi con cui nutriamo gli animali del nostro allevamento
Agriturismo a Siracusa: coltiviamo personalmente il foraggio e i mangimi con cui nutriamo gli animali del nostro allevamento.
Belle fotografie a cura de L'eco del gusto editore.


L'alimentazione della vacca da latte è basata sulla combinazione di foraggi freschi (erba verde) e fieno secco (paglia) con mangimi concentrati. Questi ultimi sono costituiti semplicemente da semi di cereali e di legumi che sono destinati a integrare rispettivamente l'apporto energetico e proteico. L'alimentazione dei nostri bovini è basata quasi esclusivamente su prodotti coltivati sui terreni della nostra azienda.
Coltiviamo infatti circa 60 ettari di terreno destinati prevalentemente a foraggi, in regime di Biologico.

La qualità del prodotto carne, così come quella del prodotto latte e, quindi, anche dei formaggi, è legata in modo estremamente importante alla qualità dell'alimentazione degli animali.

La nostra azienda ha scelto di lavorare con sistemi di allevameto estensivo, cioé su spazi molto estesi. Gli animali, in pratica, trascorrono larga parte della giornata al pascolo, in aperta campagna, sui campi e sui prati aziendali.
Questa alimentazione deve però essere arricchita sia sotto il profilo proteico, sia sotto il profilo energetico, per sostenere l'intenso lavotro metabolico esercitato dalla mammella della vacca durante il delicato periodo della lattazione. A questo scopo, anzicché comprare, come le comuni pratiche agronomiche suggeriscono, mangimi ad alta resa che NON SI POSSONO COLTIVARE SUI NOSTRI TERRENI, come il mais e la soia, abbiamo scelto di concentrarci su mangimi meno produttivi ma più sicuri, che noi stessi potessimo coltivare: l'orzo, che apporta fondamentalmente carboidrati e fibra, quindi energia, e il pisello proteico, che apporta alla dieta una ottima dose di proteine.

Non si tratta di una scelta di poco conto.

 

Cliccate sugli articoli di questa tabella sotto riportata e scoprite perché
    OTTIME RAGIONI per NON usare il MAIS e la SOIA
nel nostro allevamento
   
PISELLO PROTEICO
e non Soia
  ORZO
e non Mais
  SEMI SCHIACCIATI
e non farina

 

Per spiegarvi l'importanza del fatto che (noi da cinquant'anni) nutriamo i nostri animali con i foraggi e con i mangimi che coltiviamo personalmente sui nostri terreni, faremo riferimento a un concetto che (solo oggi) si sta affermando nel campo dell'alimentazione umana: gli alimenti a "chilometro zero".

 

Questo concetto è stato introdotto per indicare cibi (destinati all'Uomo) realizzati con ingredienti prodotti nello stesso territorio in cui vengono consumati. Acquistare alimenti a "chilometro 0 " comporta molti vantaggi per la società.

Dal punto di vista ecologico, da un lato si produce meno CO2 per trasportare i cibi al consumatore, dall'altro si evita l'impoverimento del settore agricolo e il conseguente abbandono delle campagne che causa il degrado del territorio. I cittadini meno sensibili, che sarebbero portati a pensare che questo sia solo un problema delle campagne, farebbero meglio a riguardare gli articoli dei telegiornali che raccontano i più recenti disastri ambientali (alluvioni, frane etc) che hanno colpito alcune città (troppe) della nostra bella penisola.

Dal punto di vista della tutela dell'economia locale, il concetto di alimenti a "chilometro 0" nasce in risposta al fenomeno della globalizzazione, per cui poche grossissime aziende multinazionali invadono il mercato con pochi prodotti standardizzati e tendono ad acquisire il monopolio a livello mondiale. Grazie alla possibilità di sfruttare i vantaggi delle cosiddette "economie di scala" (cioé il fatto che alcuni costi di gestione si abbattono fortemente quando le produzioni hanno un volume molto grande) esse schiacciano le piccole aziende e soffocano le economie locali.

Consumare alimenti a chilometro 0 è molto importante anche per ragioni legate alla qualità degli alimenti.
Gli ingredienti prodotti in loco, infatti, non devono essere trasportati su lunghe distanze e non hanno bisogno di essere conservati a lungo.

I cibi sono sistemi biologici e, come tali, sono inevitabilmente soggetti ad attacco da parte di parassiti e di funghi. Nel caso dei mangimi zootecnici il caso più eclatante riguarda il rischio di contaminazione da muffe produttrici di aflatossine. Tali sostanze, a documentata azione cancerogena, vengono metabolizzate dal fegato dell'animale (che subisce seri danni) e poi eliminate anche con il latte. Citiamo, ad esempio, il caso dell'aflatossina B1, prodotta dalle muffe della specie Aspergillus Flavus. Essa è metabolizzata dal fegato e poi escreta dalla mammella (e quindi è presente anche nel latte della donna, se ella si alimenta con cibi contaminati) sotto forma di aflatossina M1. La M di questo nome deriva appunto dalla parola Milk, che in inglese significa latte.

La conseguenza è che gli alimenti che devono resistere a lunghi trasporti e a lunghi periodi di conservazione nel migliore dei casi sono trattati con sostanze chimiche destinate a inibire la crescita delle muffe e la diffusione degli insetti infestanti. Nei casi più comuni, invece, sono effettivamente infestati da muffe produttrici di aflatossine.

 

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Per maggiori informazioni sui rischi legati a queste muffe (dei generi Penicillium, Fusarium, Aspergillus etc) e alle sostanze cancerogene che esse producono (dette aflatossine, micotossine, etc.) vi invitiamo a leggere i documenti riportati nei documenti in formato pdf pubblicati sui seguenti siti:

 

- http://www.provincia.torino.gov.it/agrimont/file-storage/download/eventi_iniziative/pdf/campus_2009_relazioni_workshop/WS_cereali_Ferrero.pdf

 

- http://www.bs.izs.glauco.it/izs_bs/allegati/1383/Micotossine.pdf

 

Per maggiori informazioni sull'alimentazione delle vacche da latte potete invece fare riferimento a questo link (ancora un pdf):

- http://www.ermesagricoltura.it/var/portale_agricoltura/storage/file/ra0709095s_1244543268.pdf

 

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