Agriturismo Italia

Fattoria biologica, ristorante, caseificio, macelleria aziendale

Agriturismo Siracusa: fattoria settecentesca del monte Climiti - CASINO GRANDE


Agriturismo Siracusa: fattoria nobiliare settecentesca al centro del feudo del barone Beneventano del Bosco
Agriturismo a Siracusa. Questa bella fotografia scattata dall'avvocato Salvatore Baglieri illustra l'ingresso di una struttura che oggi appare diroccata e in rovina, ma che possiede un grande valore storico: la fattoria settecentesca al cuore del feudo dei Baroni Beneventano del Bosco, sita nelle campagne intorno alla masseria Italia.

Le fotografie e le informazioni riportate in questo articolo sono state tratte dalla pubblicazione "La fattoria settecentesca del monte Climiti - Casino Grande"
Salvatore Baglieri, Annalena Lippi Guidi, Lucia Acerra, Lidia Messina - Zangara Stampa Editore.

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Tra i manufatti dell'Uomo che si possono visitare passeggiando tra i campi e i bellissimi prati che coprono i terreni dell'azienda agricola Italia, c'è senz'altro la fattoria "Casino Grande", posta a 392 metri d'altezza sul livello del mare e quindi in posizione amena, panoramica e strategica allo stesso tempo.

Questa posizione agevolava il controllo del territorio, mentre la vicinanza dei boschi consentiva l'approvvigionamento di legna per il riscaldamento e per la costruzione di attrezzi agricoli (manici, aratri, bastoni ecc.).

La fauna selvatica, ancor ricca all'epoca d'oro di questa costruzione, consentiva la caccia sia al proprietario, sia ai contadini e quindi un approvvigionamento alimentare che a quell'epoca era decisamente importante. La visita a questo edificio desta profonda suggestione, anche perché ricorda un passato oscuro, quando i proprietari terrieri e i coloni erano costretti a rinchiudersi dentro le mura appena all'imbrunire per difendersi dalle scorribande dei predoni, che saccheggiavano fattorie e casolari. Per questo la torretta del prospetto principale e i muri perimetrali presentano le caratteristiche feritoie per le bocche da fuoco degli archibugieri.

 

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La strada per arrivare a questo sito è semplice: si va verso Sortino per la provinciale 76 Diddino-Monte Climiti-Baiazza; alla fine delle curve e dei tornanti, quasi al termine dell'erta, si incrocia una confluenza a destra; si imbocca questa strada e si costeggia a sinistra il grande invaso ENEL, che sovrasta l'altro omologo posto a fondo valle, lungo il corso del fiume Anapo.

Dai primi decenni del Settecento i feudi del Monte Climiti e del Diddino - oltre al feudo del Bosco, di proprietà della famiglia Beneventano da più di un secolo - appartengono al Barone Vincenzo Beneventano del Bosco, con investitura del 1736.

Intorno a quegli anni, la granicoltura, che era già in crisi dal secondo Seicento a causa del decremento della popolazione europea, divenne antieconomica a causa del bassissimo prezzo del grano derivante dalla scarsa richiesta dall'estero e dall'abbondanza dei raccolti. Mentre molti feudi a causa di questo andamento del mercato rimanevano incolti e andavano in rovina, la presenza di ampi e ricchi pascoli, permetteva al Barone Beneventano del Bosco, di accrescere la propria ricchezza sfruttando le risorse dell'allevamento delle greggi e delle mandrie bovine. Di conseguenza egli fu in grado di restaurare e ampliare l'edificio rappresentato nella fotografia e di edificare altri fabbricati rurali.

Sorse così il maestoso organismo in cui la raffinata dimora signorile, la corte solenne di architettura colta e la grande terrazza panoramica sulla fronte posteriore, ancora oggi si impongono, nonostante il suo stato di degrado.

 

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Questa ricca masseria fu una delle prime fabbriche rurali siracusane, assimilabile a pieno titolo a una villa. Forse don Vincenzo beneventano del Bosco, gravitando intorno a Palermo, aveva subito il fascino della moda di villeggiare, che nelle campagne della città vicereale riuscì ad esprimere l'abbinamento azienda rurale-residenza signorile, con una formula architettonicamente rilevante. Sicuramente aveva acquisito il gusto del paesaggio, elaborazione culturale delle arti e del pensiero estetico, maturati in Europa nel corso del Settecento.

Le congiunture favorevoli della seconda metà del secolo: l'aumento demografico europeo, la rivalutazione del grano siciliano, la forte esportazione del biennio 1764-65, consentirono al figlio don Guglielmo la grandiosa ristrutturazione del palazzo baronale di Piazza del Duomo a Siracusa (nel 1779).

Alla sua morte la proprietà passa all'ultimo signore feudale: Francesco Maria beneventano del Bosco.

La visita a questa suggestiva struttura rurale fa parte del bellissimo tour di trekking leggero 'L'eco del gusto trekking day', che, partendo dal baglio della masseria Italia, attraversa i campi coltivati, i pascoli e il bosco e si conclude presso il ristorante della fattoria, con la degustazione di deliziose ricette della cucina siciliana.

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